I Musicanti di Brema

 

La fiaba narra di quattro animali: un asino, un cane, un gatto ed un gallo che invecchiati e sfruttati per una intera vita intuiscono che i propri padroni vogliono ucciderli o abbandonarli. Ognuno si da quindi alla fuga e, tranne l’asino che vuol coronare il sogno della sua vita ovvero andare a Brema per tenere un concerto, si ritrovano tutti e quattro in un bosco senza più fissa dimora. Il cane, il gatto e il gallo si accodano quindi all’asino e decidono anch’essi di andare a Brema e di esibirsi, pur senza spiccate doti musicali, davanti ad un pubblico.  Durante il viaggio arrivano vicino ad una casa abitata da loschi briganti che stanno banchettando. Presi dalla fame e dallo spavento si arrampicano uno sopra l'altro ed iniziano a cantare. I briganti, udendo quell'assordante frastuono se la danno a gambe. Gli animali possono così entrare nella casetta per riposarsi e sfamarsi e il loro insperato soggiorno è talmente confortevole che dimenticano di andare a Brema.

La famosissima fiaba dei fratelli Grimm, oggetto di tante versioni sia letterarie che teatrali, presenta temi di grande interesse. L’amicizia, il sogno di diventare musicisti e di riscattare una vita di frustrazioni e umiliazioni (“A brema, a Brema” suona come “A mosca, a Mosca” di cechoviana memoria) rendono questa gradevole fiaba ancora più densa di significati esistenziali. Altro motivo è quello dell’ “abbandono” che colpisce parimenti gli animali e tutti gli umani (specialmente gli anziani) che vengono ritenuti non più in grado di dare un contributo alla società . Infine vi è il tema centrale della “fiaba” che con la sua libertà e semplicità narrativa permette di spaziare tra realtà e fantasia e di rendere ancora più magica una rappresentazione teatrale in grado di coinvolgere un pubblico di tutte le età.

Il personale adattamento della favola ha stimolato o è stato ideato per la messa in scena che si prospetta. Un parallelismo continuo con la favola vera è nei “deja vu” del gatto che generano, in chi conosce la famosa fiaba, un divertente gioco di rimandi narrativi. Un continuo alternarsi di situazioni attraverso dialoghi rapidi ma in grado di definire in maniera chiara i caratteri dei protagonisti di questa storia tanto che il loro essere più umani che animali, quasi degli uomini con sembianze animalesche, possa esaltare gli irrinunciabili rimandi “esistenziali” del testo. Particolare accento sarà posto sul sogno “musicale” dei quattro che suggerisce di grande teatralità e di sicura resa scenica.

Sia nell’adattamento scritto che in quello scenico grande rilevanza avrà l’aspetto comico della vicenda che, attraverso uno sguardo tenero e buffo dei personaggi, non mancherà di divertire il pubblico e di coinvolgerlo nel gioco scenico.

 

Lo spettacolo è stato finora realizzato:

Regia: Luca Simonelli

Movimenti coreografici: Valeria Baresi

2008 - Istituti scolastici di Acuto e Fiuggi (FR)

2009 - Teatro Politeama - Alatri (FR)

 

 

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